Un respiro profondo. La brezza marina percorse le sue narici fino a riempirle i polmoni. Dalla stanza accanto il rumore delle chiacchiere e delle risa arrivava ovattato unendosi al fruscio delle onde del mare. Ilenia si godeva quell’attimo di pausa osservando il paesaggio. Per la prima volta non odiava la sua famiglia. Dopo le incertezze delle ultime settimane, passate in un isolamento quasi totale sulla sua casa affacciata sulla scogliera, aveva imparato a ascoltare senza giudicare. Perché non c’era nessuno da giudicare, tutti vivevano quella solitudine obbligata come lei e nessuno poteva ritenersi migliore di nessun altro, perché anche non fare nulla era un atto che produceva benessere.
Aveva letto molto libri ma soprattutto sveva osservato il tempo. Aveva regolato le sue abitudini in base alla luce solare, aveva ascoltato il suo corpo nutrendolo quando aveva fame e aveva lavato vestiti e capelli quando le era sembrato opportuno. La musica e i podcast avevano accompagnato le sue mattine e le sue serate. Si era scoperta capace di gestire il suo tempo in modo da essere felice anche da sola. Si era scoperta più bella di quanto avesse mai creduto. Anche i suoi parenti avevano notato il suo cambiamento: lo vedeva nel riflesso dei loro occhi, nei loro sorrisi, senza chiedere di continuo cosa avesse fatto o cosa avrebbe fatto ora, discutendo ogni sua azione come se fosse una bambina. La guardavano come una donna. Lei si sentiva orgogliosa di questo nuovo comportamento. “Ilenia, il dolce! Guarda che il gelato non ti aspetta!” “Arrivo!” Chiuse la finestra sorridendo e camminò verso la voce accogliente e affettuosa che l’aveva chiamata.